Con un papà campione il suo destino era segnato. In principio fu Roberto, cinque medaglie mondiali con la gemma dell'oro a Calgary 1992, mentre ora la dinastia si alimenta con le prodezze di Arianna e del sorprendente Pietro. Che - dopo i due bronzi ai Mondiali juniores conquistati a Montreal 2019 nei 1500 e nei 500 - ha fatto capire che il DNA era quello di chi sa fare la differenza, salendo tre volte sul podio agli Europei del 2021 di Danzica, permettendo all'Italia di tornare a conquistare una medaglia nell'individuale maschile di un Europeo otto anni dopo il bronzo di Confortola nei 1500 metri in Svezia. La conferma è arrivata grazie ai 3 podi iridati conquistati successivamente a Dordrecht e al primo podio individuale in Coppa del Mondo, arrivato pochi mesi a fa, sempre in Olanda, nei 1000 metri. Un segnale importante alla vigilia degli attesi Giochi Olimpici.